Fa bene bere acqua minerale per i reni? Ecco la risposta

La salute dei reni rappresenta un bene inestimabile. Questi organi svolgono una funzione cruciale nei processi di filtrazione del nostro corpo, eliminando le sostanze di scarto e trattenendo, al contempo, i nutrienti essenziali per il nostro benessere. Ma quanto incide la qualità dell’acqua che assumiamo sulla salute renale? Approfondiamo insieme questo tema nelle prossime righe!

L’importanza dell’idratazione per la prevenzione dei calcoli renali

I sali presenti nelle urine tendono ad aggregarsi e cristallizzarsi con facilità, dando origine ai calcoli renali, principale causa delle dolorose coliche. Tuttavia, questo rischio può essere significativamente ridotto assumendo almeno due litri d’acqua al giorno (si tratta di una stima indicativa, da adattare in base a fattori come l’attività fisica e le condizioni individuali).

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In presenza di insufficienza renale, è fondamentale prestare particolare attenzione alla scelta dell’acqua da bere. Un primo parametro da valutare è la durezza, che dipende principalmente dal contenuto di calcio. Anche la presenza di magnesio e bicarbonato riveste un ruolo importante nella prevenzione della formazione dei calcoli.

Per chi è maggiormente predisposto ai calcoli renali, è consigliabile optare per un’acqua ricca di oligoelementi e classificata come oligominerale. Un ulteriore elemento da considerare è il contenuto di sali minerali, che dovrebbe essere mantenuto il più basso possibile.

Altre caratteristiche dell’acqua amica del benessere dei reni

Le acque che rispondono a queste caratteristiche offrono molteplici benefici per la salute renale. Favoriscono, ad esempio, una migliore diluizione delle urine, riducendo la proliferazione di batteri potenzialmente dannosi, e aiutano a mantenere stabile il pH urinario. Si raccomanda di assumerne almeno 2,5 litri al giorno, suddivisi nell’arco della giornata.

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Tra le caratteristiche imprescindibili di un’acqua ideale per la salute dei reni, soprattutto in ottica preventiva dei calcoli, va menzionato il basso residuo fisso, preferibilmente inferiore ai 150 mg/dl. Si tratta, tuttavia, di una raccomandazione generale.

È fondamentale valutare anche le condizioni cliniche specifiche, come nel caso di chi è predisposto alla formazione di calcoli di acido urico. In queste situazioni, può essere utile scegliere un’acqua ricca di bicarbonato, che contribuisce ad alcalinizzare le urine e a ridurre il rischio di calcoli.

Che caratteristiche deve avere un’acqua oligominerale?

Si sente spesso parlare di acqua oligominerale, ma non sempre si conoscono a fondo le sue proprietà. Per essere definita tale, l’acqua deve avere un residuo fisso compreso tra 50 e 500 mg/dl. Queste acque, caratterizzate da un basso contenuto di sodio, sono particolarmente indicate per stimolare la diuresi e favorire l’eliminazione delle scorie.

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La buona notizia è che in Italia la maggior parte delle acque in commercio rientra in questa categoria. In effetti, circa il 61% delle acque disponibili nella grande distribuzione sono oligominerali. Tuttavia, nonostante i loro benefici, è importante non sceglierle in modo casuale. Il consulto con uno specialista è sempre raccomandato. Perché?

Solo un professionista può analizzare la composizione chimica dei calcoli renali e fornire indicazioni personalizzate, fondamentali per affrontare un problema che può compromettere seriamente la qualità della vita, causando dolori intensi e, talvolta, la necessità di ricorrere a terapie farmacologiche.

Quanta acqua assumere al giorno per ridurre il rischio di calcoli renali?

Arriviamo ora ai consigli pratici sulla quantità di acqua oligominerale da bere per mantenere i reni in salute e prevenire la formazione dei calcoli. In linea generale, per chi è predisposto, si suggerisce di non superare i 3 litri al giorno.

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È importante distribuire l’assunzione di acqua durante tutta la giornata, così da favorire l’eliminazione di almeno due litri di urina nelle 24 ore. Un ulteriore suggerimento è quello di bere anche prima di coricarsi, per evitare che l’urina si concentri eccessivamente durante la notte. Attenzione, però, a non eccedere.

Ricorda che i reni sono in grado di filtrare circa un litro d’acqua all’ora. Un apporto eccessivo può sovraccaricare il sistema renale, ostacolando l’eliminazione delle sostanze tossiche che, in caso di accumulo, possono danneggiare le cellule dell’organismo, in particolare quelle cerebrali, particolarmente sensibili a questi squilibri.

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